Mozione approvata all’unanimità
dal XVI Congresso nazionale dell’Udi 6-8 maggio 2016
8 Maggio 2016
Al Presidente della repubblica
Al presidente del Governo
Al presidente del Senato
Alla presidente della Camera
Al presidente dell’ISTAT
Il XVI congresso nazionale Udi, riunito a Roma il 6, 7, 8 Maggio esprime profonda preoccupazione pe le vicende che attraversano in questa fase il mondo della ricerca statistica e demografica in Italia.
Tre fatti stanno alla base di questa preoccupazione:
- la riforma dell'Istat, che ha ridotto considerevolmente il peso delle ricerche indagini campionarie e qualitative, a vantaggio della mera elaborazione dei dati esistenti nelle pubbliche amministrazioni e degli stessi dati Istat ricavati da rilevazioni a carattere universale (censimenti ecc.);
- la rimozione di Linda Laura Sabbadini dal ruolo dirigente finora ricoperto, presentata come conseguenza della suddetta riorganizzazione, ma che, di fatto, ha compromesso decenni di lavoro, segnato dall'attenzione costante alla lettura e analisi di genere dei dati, fossero essi relativi ai tempi di vita e di lavoro, alla salute, alla scolarizzazione, ecc.;
- il silenzio che continua a circondare la proposta di legge sugli studi e le statistiche di genere, che, presentata per l'ennesima volta il 16 luglio 2013 (prime firmatarie le onorevoli Fedeli, Ghedini e Finocchiaro) non è ancora stata inserita nel calendario dei lavori parlamentari e rischia di fare la fine delle precedenti proposte presentate negli ultimi 30 anni.
Tutto questo in contrasto con le dichiarazioni ufficiali di governi e parlamenti che, almeno a partire dalla Conferenza di Pechino, cioè da più di 20 anni, continuano formalmente a sostenere la necessità di politiche di genere e il proposito di attuarle.
Conoscere per deliberare non è certo un principio innovativo e forse per questo poco interessa a chi nell'innovazione vede un obiettivo che prescinde dai contenuti: è semplicemente il principio base di ogni politica, sia essa sociale, ambientale, sanitaria o altro, che voglia essere efficace. E che nei processi conoscitivi sia costantemente adottata un'ottica di genere è un prerequisito minimo per garantire tale efficacia.
Il Congresso chiede quindi:
- che la legge sulle statistiche di genere sia rapidamente calendarizzata e approvata;
- che la riorganizzazione dell'Istat sia oggetto di una riflessione attenta che coinvolga non solo gli addetti ai lavori ma tutti i soggetti sociali la cui visibilità può dipendere dalla metodologia seguita nelle ricerche (che come sappiamo non è mai neutra);
- che i meriti, cioè le competenze e le esperienze professionali di Linda Laura Sabbadini siano riconosciuti e valorizzati, restituendole il ruolo da lei ricoperto per tanti anni.