Introduzione all'Archivio
L’UDI dispone di un ricco archivio, riconosciuto come “di notevole interesse storico” da parte della Soprintendenza Archivistica del Lazio il 25/03/1987 (ai sensi del DPR 30/09/1963 n. 1409).
Questo patrimonio, consultato per tesi o ricerche, mostra le fatiche che in ogni stagione della politica le donne hanno dovuto affrontare per sottrarsi all’ordine del patriarcato, agli usi e costumi e al senso comune.
L’Archivio Centrale dell'UDI è conservato nella Sede nazionale dell’UDI in Roma, via della Penitenza 37.
152 metri lineari, 6000 fascicoli, 1374 manifesti, 3000 fotografie e una collezione di giornali d’epoca: questo è l’Archivio Centrale dell’UDI che contiene anche una documentazione cartacea dal 1944 al 2000 suddivisa in due sezioni, una cronologica e l’altra tematica, quest’ultima articolata in 16 gruppi descritti analiticamente in altrettanti “Quaderni”.
Attraverso questo sito si possono consultare le sezioni cronologica e tematica dell’Archivio.
Nella sede dell’UDI è disponibile una biblioteca consultabile e una raccolta di NoiDonne dal 1950 al 1980 e la ristampa del 1944-45.
Apertura
L’Archivio è aperto al pubblico previo appuntamento dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 15.00, e chiude con la Sede Nazionale nel mese di Agosto.
Per prendere appuntamento scrivere a udiarchiviocentrale@gmail.com o chiamare la segreteria al numero 06 68 65 884.
N.B.: al momento l'accesso all'archivio è consentito solo con super Green Pass.
Consultabilità dei documenti
Tutti i documenti dell’Archivio sono liberamente consultabili, ad eccezione di quelli che presentano la necessità di tutela dei dati personali, art. 126 D.Lgs. n. 42/2004 (Protezione di dati personali).
Accesso
Per accedere all’Archivio è necessario esibire un documento d’identità e compilare l'apposito modulo contenente:
a) generalità del richiedente;
b) argomento della ricerca;
c) finalità della ricerca.
Per ogni singolo specifico argomento è necessaria una separata domanda.
Non potranno essere ammessi alla consultazione coloro che, per gravi motivi, siano stati esclusi da altri archivi storici e biblioteche.
La consultazione è gratuita.
Consultazione
È vietato introdurre nei locali di ricerca borse, cartelle e altri contenitori, che andranno lasciati in segreteria.
Le ricercatrici e i ricercatori sono tenuti a conservare sul tavolo di consultazione soltanto gli strumenti strettamente inerenti al loro lavoro.
Riproduzione
È consentito il rilascio di fotocopie di documenti all'utente che ne faccia domanda su apposito modulo, elencandoli analiticamente. Il permesso di riproduzione non attribuisce alcun diritto di proprietà artistica o letteraria di fronte a terzi. Non sono ammesso fotocopiare materiale cartaceo in cattive condizioni di conservazione. Qualsiasi altra forma di riproduzione dovrà essere autorizzata per iscritto.
Pubblicazione delle riproduzioni
La pubblicazione delle riproduzioni e delle fotografie è soggetta a specifica autorizzazione rilasciata dalla Responsabile. L'utente s’impegna, in caso di utilizzo dei documenti dell'archivio, a citare la fonte "Archivio Centrale dell'UDI – Unione Donne in Italia", e la menzione "Per gentile concessione dell'UDI – Unione Donne in Italia", e ad aggiungere l'espressa avvertenza del divieto di ulteriore riproduzione o duplicazione con qualsiasi mezzo. Copia della pubblicazione cartacea o audiovisiva dovrà essere fatta pervenire all'archivio. Nel caso di riproduzioni a scopo commerciale l'UDI definirà le condizioni, eventualmente anche finanziarie, per l'autorizzazione.
Visite scolastiche
Sono consentite le visite scolastiche all’Archivio. Esse devono comunque essere richieste per tempo, concordate ed essere guidate da una responsabile o incaricata dell’UDI.
Gli studenti partecipanti a progetti didattici dell’Archivio inclusi nel Piano di Offerta Formativa dei rispettivi Istituti scolastici possono, su richiesta, visionare anche individualmente filmati, documenti e testi presenti in Archivio ed ottenere regolare attestato dell’attività svolta in sede, ai fini di eventuali crediti formativi.
Prestito
Il materiale archivistico non è ammesso al prestito. È consentito il prestito ad istituzioni culturali pubbliche e private che ne facciano richiesta per mostre temporanee, previa acquisizione del nulla-osta della Soprintendenza Archivistica del Lazio.