16 Settembre 2015

 

Una giornata speciale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Archivio Centrale dell’UDI ha traslocato, con la Sede nazionale, da Via dell’Arco di Parma in Via della Penitenza, nel complesso del Buon Pastore. Come scritto nell’invito rivolto al vasto mondo associativo, sopratutto delle donne, “Tras-locare, andare da un luogo a un altro, portando tutto o quasi con sé è un’operazione materiale e simbolica, pratica e affettiva, faticosa ed emozionante. Qualora poi si tratti di un luogo politico di donne con la loro antica sapienza dell’abitare … tutto diventa estremamente interessante da seguire, da conoscere, sostenere, festeggiare.”

 

In effetti il 16 settembre a Roma durante l’inaugurazione dell’Archivio Centrale e della Sede Nazionale, forte è stata la sorpresa di molte e molti nell’incontrare la nuova sede e tutte abbiamo vissuto quel momento come una grande festa, con la gioia di un pubblico entusiasta. Un commosso re-incontrarsi e riconoscersi di tante donne di Roma e di altre città.

La responsabile nazionale, Vittoria Tola, ricordando che il trasloco, costato molta fatica, è stato possibile grazie all’impegno delle donne dell’UDI, appoggiate dalle istituzioni, funzionarie e dirigenti, del Comune di Roma è avvenuto in concomitanza con il ricorrere dei settant’anni dell’UDI. E’ stato poi rievocato il percorso storico-politico della maggiore associazione di donne a livello nazionale, attiva fino dal 1944.


Nell’Archivio oltre i materiali dei GDD, dal 1943, il documento più antico dell’UDI è un verbale del 12 settembre di quell’anno, firmato da donne che si autodefiniscono ‘Comitato esecutivo’. Quattro mesi prima, a Napoli, era nata la testata ‘Noi Donne’, successivamente diventata il giornale dell’UDI.

 

Nell’occasione, sono stati esposti manifesti che attraversavano tutti i decenni e, insieme, le prime bandiere - dai tasselli colorati ricamati a vario punto - con i nomi delle donne della campagna contro la bomba atomica.

 

Tanta è stata la commozione dopo le parole di Marisa Rodano che ha ricordato come l’UDI si sia riunita la prima volta a Palazzo Giustiniani e la sua gioia di tornare in una sede prestigiosa. Marisa Ombra ha invece ricordato come sia stata l’esperienza di organizzare l’Archivio centrale, scoprire come gli Archivi siano luoghi di  ricchezza straordinaria e di come e quanto occuparsi dell’Archivio sia stato per lei, per Luciana Viviani, Maria Michetti, Emilia Lotti e altre, il  loro modo più consistente di occuparsi dell’UDI.

 

Il lavoro, impostato da Linda Giuva negli anni 80, ha subito abbinato al tradizionale criterio cronologico quello tematico, innovativo ed editato  nei  Quaderni, proposti da Maria Michetti e particolarmente utili all’utenza per la consultazione dell’Archivio.

 

Il valore dell’Archivio è stato riconosciuto dal comune e tra le altre/i da Anna Rossi Doria e dalla regione Lazio che ebbe   il merito di aver trovato i fondi i necessari all’apertura di un Archivio diventato Patrimonio Storico e definito un monumento all’UDI.

 

Le donne  dell’assemblea capitolina e della giunta Alessandra Cattoi , Gemma Azuni e Valeria Baglio  hanno sottolineato il lungo e non facile percorso per salvare l’Archivio dalla pericolosa umidità del palazzetto all’Arco di Parma (sede dell’Archivio fino a qualche mese fa), molto bello ma troppo vicino al fiume; Pia Locatelli ha ribadito la priorità, personale e politica, del partecipare a “un evento della storia e della storia delle donne”, auspicando una rapida e completa informatizzazione  dell’Archivio; Rosa Villecco Calipari ha parlato del valore della memoria condivisa, di “nuove progettualità” con riferimento alle nuove generazioni e ricordato con Giovanna Martelli che il 2016 è l’anno in cui si celebreranno i settant’anni della Repubblica italiana e del diritto di voto alle donne (1946) per cui diventa anche più urgente e cogente un impegno di tutte per trovare le risorse per la digitalizzazione  del patrimonio conservato nell’Archivio.

 

Tra i momenti importanti anche i ringraziamenti e l’attenzione posta sulle giovani donne entrate “nella Grande storia dell’UDI”, storia delle donne e storia dell’Italia in cui, per citare le parole di Rosangela Pesenti, presidente dell’associazione degli Archivi UDI, “le donne rivendicano il diritto di decidere della loro sorte”. Tra loro Flavia Bonanni “responsabile del sito web UDI e di tante altre cose”, presentato del tutto rinnovato proprio in occasione dell’inaugurazione, e Valentina Muià “la nostra esperta di storia delle donne nella Seconda Guerra Mondiale” rivelatasi anche bellissima voce del “Giardino della Pietra Fiorita”, ensemble di organetti  di ragazzi e ragazze diretta dal Maestro Alessandro Parente, che ha voluto  regalare, per l’evento, momenti spettacolari di musica straordinaria, canto e danza, insieme all’emozione di alcuni racconti  sulla seconda guerra  mondiale. A sorpresa, la promessa e l’impegno a esibirsi con un nuovo concerto dedicato all’UDI per la stessa data, il 16 settembre 2016.