Aborto e diritto alla salute

Link alla petizione su Change.org

 

Richieste alle istituzioni a due anni dalle nuove linee di indirizzo sull’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico

Spett.li Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Superiore di Sanità

 

L’interruzione volontaria di gravidanza legale, sicura e gratuita è un obiettivo di salute pubblica oltre che un diritto umano. In Italia, nonostante la legge 194/78, questo diritto è violato quotidianamente per i motivi che elenchiamo in questa petizione. Da Women on Web, organizzazione internazionale che fornisce supporto e farmaci per l’aborto in telemedicina, sappiamo che nei primi quattro mesi di quest’anno sono state ben 142 le richieste dall’Italia, quasi una al giorno. Sono molte altre le persone che non hanno trovato nei servizi del proprio paese una risposta, in spregio all’articolo 32 della Costituzione italiana.

 

Vorremmo porre la vostra attenzione sul fatto che:

  • in Italia abbiamo un sistema di sorveglianza sull’attuazione della legge 194/78 dove, tra l’altro, si monitora il fenomeno dell’obiezione di coscienza e si misura la sua incidenza purtroppo non a livello della singola struttura ma con medie regionali

  • dall’ultima relazione ministeriale sull’applicazione della legge 194 (dati 2020), risulta che il 35% degli ospedali rifiuta di fornire il servizio IVG, e i Dirigenti Sanitari e Amministrativi non sono sanzionati per la mancata applicazione dell’art 9 della legge 194/78

  • le persone che usufruiscono dei servizi legati all’interruzione di gravidanza non riescono ad orientarsi non solo per conoscere con precisione quali sono gli ospedali che forniscono tale servizio ma nemmeno sulle procedure e sulla legislazione in merito, poiché nessun sito regionale o nazionale riporta tali dati sotto forma di informazioni chiare e precise

  • le linee di indirizzo su IVG medica proposte dal Ministro della salute nell’agosto 2020, dopo la pandemia, NON sono recepite dalla maggioranza delle Regioni – con l’eccezione di Lazio, Toscana, Emilia Romagna e parzialmente dall’Umbria. Nelle Marche, addirittura, gli ospedali continuano a somministrare i farmaci fino alla 7 settimana, nonostante le indicazioni dell’Agenzia italiana del farmaco. Tranne il Lazio e l’Emilia Romagna, nessuna Regione ha organizzato i servizi in modo tale da svolgere la IVG medica anche nei consultori, come previsto

  • in altri paesi europei come Irlanda, Regno Unito, Francia e Svezia è possibile praticare l’aborto medico in telemedicina attraverso l’ausilio di medici di famiglia e ostetriche. In Italia solo alcune mediche volontarie di “Pro-choice rete italiana contraccezione aborto” applicano le nuove leggi sulla telemedicina per fornire alle donne almeno la certificazione necessaria per poter accedere in ospedale ad una IVG del primo trimestre

 

Viste le ultime Linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (08/03/2022), dove si raccomanda:

  • la piena depenalizzazione dell’aborto (p. 24)

  • che l’aborto sia disponibile su richiesta della donna, ragazza o altra persona incinta (p.26)

  • evitare periodi di attesa obbligatori per l’aborto (p. 41)

 

Chiediamo quindi:

  • che, nell’ottica di applicazione delle direttive europee in tema di trasparenza e open data, i dati sull’interruzione di gravidanza siano resi disponibili in formato aperto, machine readable
  • che la legge 194/78 sia applicata appieno anche sanzionando le aziende sanitarie  che non forniscono servizi IVG (35% nella relazione ministeriale) 
  • che siano trovati meccanismi premianti per i/le dirigenti dei servizi che applicano appieno la legge e/o penalizzanti per chi non la applica
  • che il Ministero abbia un sito internet con pagine esplicative chiare e con mappe aggiornate, in più lingue, sui temi e sui servizi per IVG e contraccezione. L’accesso all’informazione ha un ruolo chiave nell’accesso all’aborto legale, sicuro e gratuito
  • che vi sia un numero verde per le richieste di IVG (ne esistono già vari su Aids o ludopatie) che risponda almeno 12 ore al giorno per orientare con urgenza chi cerca una IVG. Ne esistono simili in Irlanda o Francia gestiti da associazioni e finanziati dallo Stato
  • che chiunque lo necessiti possa sapere dove si praticano Ie IVG chirurgiche, farmacologiche e ITG (interruzioni terapeutiche di gravidanza)
  • che le Regioni siano obbligate a fornire dati sui servizi IVG, se aperti/non aperti/medici/chirurgici, in tempo reale e che non sia una caccia al tesoro
  • che le Regioni abbiano un sito sempre aggiornato in cui siano presenti indirizzi, orari e telefoni cellulari dei consultori.
  • che la salute sessuale e riproduttiva sia insegnata, praticata e diffusa tra il personale socio-sanitario e che vi sia formazione corretta sin dalle scuole dell’infanzia e dell’adolescenza
  • che la contraccezione sia gratuita per tuttз (art. 2 legge 405/75 sui consultori), che i LARC (long acting reversibile contraceptives) siano incentivati, presenti ed applicati in tutti i consultori
  • che le linee di indirizzo siano mandatorie per le Regioni che possano essere sanzionate se non le recepiscono ed attuano
  • che, in ottemperanza alle Linee di indirizzo 2020, la gestione ambulatoriale e consultoriale dell’ ivg farmacologica preveda, per chi lo desidera, la somministrazione del farmaco abortivo a casa, garantendo la sorveglianza del processo abortivo in telemedicina
  • che anche l’intera procedura dell’IVG farmacologica, se richiesto, possa essere gestita in telemedicina, come dimostrato dalle recenti esperienze del Regno Unito e della Francia e sostenuto dalle Linee Guida 2022 dell’ OMS
  • che vengano pienamente assunte le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità come premessa per l’autodeterminazione delle persone che possono rimanere incinte, quindi: piena depenalizzazione dell’aborto; abolire regolamenti che limitano l’aborto in base a determinate condizioni; far sì che l’aborto sia disponibile su richiesta della donna, ragazza o altra persona incinta; abolire leggi (o parti di esse) che prevedono periodi di attesa obbligatori per l’aborto
  • che siano riviste le convenzioni con enti privati, per consentire la necessaria privacy alle persone che accedono, quindi abolizione della impegnativa per l’esecuzione dell’aborto, e nel caso di diagnosi prenatale che si tolga la convenzione a quelle strutture che fanno diagnosi prenatali, ma non eseguono aborti, affinché sia assicurata la continuità assistenziale
  • che siano riviste le indicazioni sui farmaci per le IVG da AIFA attualmente vetuste e contraddittorie (Cervidil è fuori commercio!) 

 

Siamo disponibili a partecipare a un tavolo di confronto al Ministero che cerchi le soluzioni e le risposte a queste nostre richieste

 

data: 10/8/22

 

Firme

Pro-choice Rete italiana contraccezione aborto

UDI-Unione Donne in Italia

Senonoraquando? Coordinamento nazionale comitati

LAIGA Libera Associazione Italiana Ginecologi per Applicazione legge 194

CGIL Politiche di genere

Associazione Vox-diritti

Torino città per le donne

IVG – Spazio alle Donne, gruppo telegram di auto-mutuo aiuto

Rete + di 194 voci Torino

Rete delle donne AntiViolenza Aps Onlus

Associazione Vita di Donna OdV

Fərocia

Non Collettivo Queer

Period Think Tank Aps

Ru2020 – Rete Umbra per l’Autodeterminazione

UDI Perugia – Unione Donne in Italia

Mujeres Libres Bologna